Elettrosmog

Articolo approfondimento del di

L'inquinamento elettromagnetico è fonte di preoccupazioni e di grandi interessi

Da diverso tempo si sente parlare di elettrosmog. La questione è controversa, cerchiamo di capire meglio.

Per elettrosmog si intende l’emissione di onde elettromagnetiche nell’etere; quando queste emissioni radio superano un livello di attenzione, si parla di inquinamento elettromagnetico.

Bisogna considerare le regioni dei gestori telefonici, la volontà delle amministrazioni di assicurare a tutti i cittadini gli stessi vantaggi tecnologici, le preoccupazioni della cittadinanza per la salute.

Campi elettromagnetici

Innanzitutto bisogna capire che la differenza di campo e di energia emessa dalle antenne, può  essere molto differente a seconda del loro uso. Le antenne per il segnale tv emettono quantità molto rilevanti di energia tanto che a scopo precauzionale, devono essere installate ad almeno 500 metri dalle abitazioni. Le antenne per il segnale telefonico sono a bassa potenza, si parla di circa 15 watt e dunque il campo elettromagnetico è di bassa intensità.

Pericoli per la salute

Gli studi circa i pericoli derivanti dalle onde radio sono molti e contrastanti. Il limite di emissione previsto dalla recente normativa, prodotta dal governo Monti, porta il valore dai quattro ai 6 volt al metro per le antenne telefoniche.

Secondo i dati ufficiali, l’andamento dei tumori celebrali negli ultimi 30 anni è rimasto invariato, nonostante il proliferare di telefoni cellulari. L’Istituto per la ricerca sul cancro di Lione, dopo una profonda analisi, non ha riconosciuto i campi elettromagnetici di forte intensità (come quelli per il segnale tv), come sicuramente cancerogeni ma solo come possibile causa di malattia.

Leggi e regolamenti

Fino a che la scienza non si esprimerà in modo certo, lo Stato ha prodotto delle leggi per la tutela della salute al fine di prevenire possibili rischi per la cittadinanza.

I Comuni possono preparare un “piano antenne” per quanto riguarda le concessioni in terreni di proprietà pubblica ma non possono evitare che possano venire installate antenne in terreni di proprietà privata, inficiando così quanto previsto dalla Pubblica Amministrazione.

I gestori telefonici richiedono che i rilevamenti sulle intensità dei segnali emessi, siano condotti all’interno delle abitazioni e non all’esterno come attualmente le leggi prevedono. La differenza del campo elettromagnetico all’interno di una costruzione (soprattutto quelle con cemento armato), può essere notevolmente più basso. Aumentare anche di poco l’intensità del segnale emesso da un’antenna (soprattutto in previsione del 4G), significa coprire un’area maggiore con un costo di installazioni decisamente inferiore per i gestori telefonici.

Consentire una copertura completa del territorio è una indicazione della Ue, i governi si impegnano a seguirne le linee ma spesso le pressioni di gruppi d’opinione e lobby, complicano la situazione.

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